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Arriva Transizione Digitale PA

Il nuovo servizio a supporto del Responsabile per la Transizione Digitale della Pubblica Amministrazione


COSA E' TRANSIZIONE DIGITALE PA

A Software Factory presenta Transizione Digitale PA, il nuovo servizio pensato per supportare il Responsabile della Transizione al Digitale nel delicato processo di riorganizzazione e digitalizzazione degli enti pubblici.

L’articolo 17 del Codice di Amministrazione Digitale stabilisce, infatti, che la Pubblica Amministrazione debba individuare un unico ufficio dirigenziale, e quindi un Responsabile, cui affidare la transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione finalizzati alla realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta che, attraverso una maggiore efficienza ed economicità, eroghi servizi di qualità facilmente utilizzabili.

Come stabilito nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione 2020-2022, il Responsabile della Transizione al Digitale è l’interfaccia tra AGID, Dipartimento per la Trasformazione Digitale e l’Amministrazione: stimola e promuove i processi di cambiamento, condivide le buone pratiche e le adatta al proprio contesto. E’ fondamentale rafforzare il processo di collaborazione tra i Responsabili della Transizione al Digitale attraverso un modello di rete che possa stimolare il confronto, valorizzare le migliori esperienze e la condivisione di conoscenze e di progettualità. Contemporaneamente è necessario promuovere processi di coordinamento tra le pubbliche amministrazioni, sia nell’ambito dei progetti e delle azioni del Piano, sia nell’ambito di nuove iniziative che maturino dai territori. Il Responsabile della Transizione al Digitale è una figura cardine che pervade trasversalmente tutti i capitoli del Piano: molte attività di sensibilizzazione, diffusione e formazione sui temi affrontati in esso chiamano in causa i Responsabili per la Transizione al Digitale.

Il processo di transizione al digitale, che prevede l’adozione di servizi quali ad esempio PagoPA, comporta, a monte, una seria analisi organizzativa dei flussi informatici, prerogativa fondamentale circa l’efficacia dei servizi online. Molti amministratori continuano a considerare, invece, il processo di transizione al digitale come una delle tante scadenze a cui sono abituati.


COME FUNZIONA TRANSIZIONE DIGITALE PA

Transizione Digitale PA prevede l’applicazione di un modello semplice e agile, costituito da sei semplici passaggi in grado di governare tutto il processo con attività da realizzare sia presso l’Ente sia in back-office:

  1. Intervista al Responsabile della Transizione al Digitale e compilazione del questionario di valutazione.
  2. Informazione e formazione alle figure di vertice dell’Amministrazione su importanza, ruolo, responsabilità e compiti del Responsabile della Transizione al Digitale
  3. Verifica del livello di digitalizzazione dei vari uffici e del livello di sicurezza informatica dell’Ente attraverso incontri con i Responsabili di Servizio dell’Amministrazione.
  4. Validazione della relazione di valutazione con un nostro esperto di settore.
  5. Presentazione dei risultati ottenuti ai vertici dell’Amministrazione e al Responsabile della Transizione al Digitale
  6. Attività di monitoraggio e customer care negli anni a seguire


PERCHE’ SCEGLIERE TRANSIZIONE DIGITALE PA

Transizione Digitale PA si basa su un modello strategico iterativo che consente, in tempi brevi, di programmare e implementare le attività necessarie alla delicata fase di transizione al digitale.
Il Codice dell’Amministrazione Digitale prevede che le PA debbano rendere “fruibili tutti i loro servizi” anche in modalità digitale e che i “progetti di trasformazione digitale” dovranno essere “avviati” entro il 28 febbraio 2021 (art. 64 bis comma 1 quater).
Per la prima volta viene quantificata la responsabilità dei dirigenti per un eventuale mancato raggiungimento di tali obiettivi in “una riduzione non inferiore al 30 per cento della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei dirigenti competenti, oltre al divieto di attribuire premi o incentivi nell’ambito delle medesime strutture.”
Pertanto le attività dovranno essere rapidamente tradotte, pesate e valutate negli strumenti di programmazione degli enti.

 

 

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